giovedì 31 marzo 2011

La fuga dei cervelli

In fuga dall’Italia seduce la Germania

con uno studio sul capitale umano Frabrizio Mazzonna, romano, 29 anni è un cervello che sta per lasciare l'Italia. Lo farà a luglio. Destinazione: l'università di Monaco dovo lo hanno chiamato per la sua ricerca sul declino cognitivo in seguito al pensionamento. Allo studio è interessato addirittura il ministero del Welfare

I suoi studi sul declino delle capacità cognitive in seguito al pensionamento hanno già conquistato il Munich center for the economics of aging, un ente collegato con l’università di Monaco, che orienta il mercato interno e le politiche pubbliche in materia di sanità e welfare. Fabrizio Mazzonna, 29 anni, laureato in Economia a Tor Vergata non era partito con l’idea di fare ricerca. Non ha fatto neanche l’Erasmus, e ha lavorato tre quattro volte a settimana come istruttore di nuoto e come bagnino d’estate. Dall’Italia, dopo il master e il dottorato (quattro anni e mezzo, dopo la tesi sperimentale in economia e istituzioni) è entrato e uscito come dalla piscina che gli ha pagato gli studi: ha girato per conferenze negli Stati Uniti, ha lavorato sette mesi a Londra come visiting student alla Ucl, in California e alla fine in Germania. Il paese che adotterà il nostro “cervello”. In fuga il prossimo luglio. “Non lo faccio per cambiare aria, sono contento da un lato perché ho un’opportunità importante, dall’altro però mi dispiace di andarmene perché tante possibilità nel nostro paese non ci sono e una simile poi proprio non c’è”.

Lui che dice di non riuscire a scendere a compromessi ha preferito la sfida di confrontarsi con i suoi coetanei “che in Germania hanno già moglie e figli, ma lo Stato ti paga di più se hai moglie, ancora di più se hai figli”, e l’amarezza dei pregiudizi con cui è vista la ricerca – e i ricercatori – italiani: “L’Italia ormai è fuori dal circuito degli atenei e dei centri che contano davvero a livello internazionale. Perché non produce buona ricerca, non è competitiva, non attrae”.

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giovedì 24 marzo 2011

Parola di emigrante..


Pubblicità che ARD e ZDF, i primi due canali televisivi pubblici tedeschi, stanno mandando su internet e in onda.
Segnalazione di un'amica, emigrata in Germania.

"Una democrazia è forte quanto i suoi mezzi d'informazione" - "Noi vi informiamo in maniera indipendente".

E' difficile vivere in Italia in questo tempo, ma forse è più difficile per un italiano all'estero.


venerdì 18 marzo 2011

cosa sta succedendo ai bollit.. ehm.. reattori?

Nei bollitori di Fukushima, il cui brevetto risale all'ing. Lagostina, massimo esperto mondiale di pentole a pressione, l'acqua per la produzione del vapore per una sana e veloce cucina del brasato di giapponesi, serve anche come elemento di raffreddamento. Altrimenti, come si dige in gergo tecnico, sciopa tut! Anche le pompe dell'acqua di produzione germanica sono ben concepite, è il progetto dei generatori di corrente di emergenza che lascia in pò perplessi: l'italo-nipponico Ingegner Cane ha dovuto sottostare alle direttive della giunta dell'onorevole dott. Katzo per la scelta del sito, ed all'impresa di costruzioni della moglie Fujiko Mine per la realizzazione, la quale, dopo aver raggirato Lupin III e innumerevoli ricchi ex-mariti, lifting dopo lifting è diventata una delle donne più potenti del Giappone. E' rimasta una gran bella gnocca comunque. Lo sa bene il premier Berlusconi. Arrapato come non mai già ha rilasciato l'usuale volgare apprezzamento da osteria correlato di figura di merda mondiale. Peccato solo che la proverbiale mira di Jigen, bodyguard della first lady del mattone, non è più così infallibile come un tempo. Insomma, cronaca rosa a parte, che ci sta sempre in questi casi per sdrammatizzare e sviare la vera informazione, soprattutto in Giappone dove non c' è il calcio, è un gran bel casino.
Ironia a parte, questo è il mondo in cui viviamo.