domenica 2 dicembre 2012

Un essere sociale

"Ritengo che il mondo non possa essere cambiato né da una qualche forma di governo - dittatura o democrazia - né tanto meno attraverso una rivoluzione fondata su un'ideologia o una dottrina salvifica. Credo invece che si possa cambiare il mondo solo se giorno dopo giorno il singolo si impegna a cambiare se stesso. La rivoluzione deve avvenire dentro di noi, e solo allora potremo trasformare la società."
Reinhold Messner, 1980
"Se una persona viva la propria vita e nel farlo non arreca fastidio a nessuno, per me è un essere sociale, perchè è equilibrato e pacifico. A mio giudizio le persone diventano meno pacifiche, e di conseguenza aggressive, quando non possono vivere la loro vita, quando devono reprimere i propri sentimenti, quando vengono condizionate dall'esterno. Dobbiamo forse definire sociale la nostra civiltà occidentale, perchè costringe molti a determinate prestazioni, a un determinato comportamento, perchè obbliga i singoli entro binari stabiliti per ottenere il benessere anonimo di tutti? Per me sociale significa che per molti rimane aperta la possibilità di intraprendere la propria strada. Ognuno potrà trovare la sua come vorrà. La mia strada è, per puro caso quella dell'alpinismo. Quindi posso esprimermi come alpinista, posso soddisfare le mie ambizioni, posso andare a fondo nella mia volontà fino al suo limite estremo. Non è invece la mia strada fornire determinate prestazioni o essere inserito in un determinato processo produttivo: la mia strada è quella dell'alpinista. Questo è il mio modo di esprimermi in maniera creativa. Ho scelto di percorrere questa strada." 
 Reinhold Messner, 1980


venerdì 16 novembre 2012

il debito è di tutti, la ricchezza è di pochi


Se la ricchezza italiana fosse una montagna, sarebbe alta quanto il K2, mentre il debito pubblico, al confronto, risulterebbe come il monte Pisanino nelle Alpi Apuane: 8611 metri contro poco meno di 2000. La ricchezza di cui stiamo parlando costituisce il tesoro privato degli italiani, tra denaro contante, case, azioni e titoli, per un totale di 8.640 miliardi di euro netti, cioè oltre quattro volte il debito, con i suoi 1972 miliardi registrati ad agosto 2012.
SE L’ITALIA FOSSE UN’AZIENDA. Un’azienda con rapporti analoghi tra passivo e patrimonio non rischierebbe il fallimento, anzi, avrebbe risorse sufficienti anche per investire, crescere, arricchirsi ulteriormente. L’Italia, invece, è costantemente sull’orlo del default, costretta a tirare la cinghia, atagliare la spesa, a non avere mai un soldo. I molti e diversi motivi di questa situazione, spiegati diffusamente da economisti di ogni orientamento, ce n’è però anche uno molto semplice: il debito è di tutti, al contrario della ricchezza, che è di pochi.
Il debito pubblico è spalmato su 60 milioni di cittadini, per una quota di circa 32 mila euro ciascuno: inizia al momento della nascita e finisce solo con la morte. Per una famiglia di tre persone equivale a un fardello da quasi 100mila euro, che si trascinerà a vita perché impossibile da estinguere. Non funziona nello stesso modo per la ricchezza nazionale. La metà, e cioè oltre 4 mila miliardi di euro, appartiene a una piccola minoranza pari al 10 per cento della popolazione: sei milioni di persone che vivono nell’assoluto benessere. Al 90 per cento dei cittadini, 54 milioni di persone, resta da dividersi l’altra metà.
Sembra quasi un gioco di parole, ma spiega la ragione fondamentale per cui l’Italia è quel paradosso che è: un paese ricco, abitato da poveri. Teoricamente, infatti, siamo molto più ricchi di quanto non fossimo negli anni del boom economico; nel 1965 la ricchezza complessiva era pari all’equivalente di un miliardo e 137 milioni di euro, contro gli oltre 8mila miliardi del 2011; quella pro capite pari superava di poco i 21mila euro, contro i 142 mila dei nostri giorni. E siamo ricchi anche nel confronto internazionale: la ricchezza delle famiglie italiane nel 2010 era pari a 8,3 volte il reddito disponibile, contro il 7,5 della Francia, il 7,8 della Germania, il 7 del Giappone, il 5,5 delCanada e il 4,9 degli Usa.
DOVE SONO I SOLDI? Da una parte ci sono gli 8600 miliardi dei patrimoni privati conteggiati dallaBanca d’Italia, dall’altra i patrimoni, ancor più privati, dell’economia illegale. I grandi evasoriportano i soldi altrove. Nelle banche e nei caveau della sola Svizzera ci sono tra i 150 e i 200 miliardi di euro che battono bandiera tricolore. Ma ancora non si è trovato un modo di riportarli a casa: le lunghe discussioni sulla possibilità di accordi tra il governo italiano e quello svizzero, finalizzate a tassare quei capitali, si sono arenate di fronte alla considerazione che un accordo del genere rappresenterebbe l’ennesimo condono. L’esodo di capitali oltre confine si è intensificato, spinto soprattutto dalla possibilità, pur remotissima, che prima o poi i conti pubblici richiedano la cura urto della patrimoniale. Non si tratta dei capitali di mafia e camorra, o almeno non solo: alriciclaggio ricorrono in massa anche imprese e professionisti, e il vero sport nazionale, ormai, non è ripulire i soldi sporchi, ma nascondere quelli puliti per non pagarci le tasse.
DALLA ROULOTTE… Nell’ultimo censimento dell’Istat risulta che sono oltre 71mila gli italiani che vivono in baracche, tende, roulotte. Nel 2001 erano appena 23 mila, sono più che triplicati in un decennio. Un aumento che lo stesso Istat ha definito “vertiginoso”, ma la notizia non ha avuto dai media il rilievo che sarebbe stato necessario; eppure, settantamila persone equivalgono alla popolazione di una città nemmeno tanto piccola, come Trapani, Pavia, Cosenza.
 …AL JET PRIVATO. Con 60 mila euro si può fare il giro del mondo in jet privato. Partenza da Londra e poi a zonzo: dal Mali allo Zambia, dalle Maldive alla Cambogia, dall’India a Lisbona. Il viaggio si chiama “Impero ed esploratori”. Ma queste sono stravaganze da nuovi ricchi. Quelli veri, consolidati, viaggiano discreti e sotto traccia con i loro jet personali, che ormai in tutto il mondo sono una flotta forse perfino più numerosa di quella in dotazione alle compagnie aeree commerciali. Gioiellini volanti, di cui il più bello, dicono gli esperti, è quello che Diego Della Valle si è regalato nel 2011: un Gulfstream 55 bireattore, 13 mila chilometri di autonomia senza scalo. Gli interni sono all’altezza della reputazione: salottino privato, due divanetti con schermi tv da 24 pollici e sei posti singoli. Il tutto per poco più di 50 milioni di dollari. Quelli che non possono spendere nemmeno la benzina per la macchina, invece, restano a casa. Ed è ormai questa, da qualche tempo, la scelta obbligata per metà della popolazione italiana.
Tratto da il Fatto Quotidiano: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/16/italia-terra-di-diseguaglianza-paese-ricco-abitato-da-poveri/415603/

domenica 4 novembre 2012

Offerings to the God of speed


Padova-Mannheim by Nino, 2000 Km, 4 guasti.

Ecco le offerte al Dio della velocità affinché plachi la sua ira.


domenica 21 ottobre 2012

THE BUS



This is the remarkable story of a vehicle that became an icon. 
Anyone who has ever driven a Volkswagen Bus already knows that it’s a nostalgic tale of freedom, love, friendship, breakdowns and adventures.


(Questa è la straordinaria storia di un veicolo che è diventato un'icona.
Chiunque abbia mai guidato un pulmino Volkswagen sa già che si tratta di un racconto nostalgico che parla di libertà, amore, amicizia, guasti e avventure).

ilmarietto



venerdì 5 ottobre 2012

Einstein e la crisi


“Non possiamo  pretendere che  le cose cambino,
se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni,
perché la crisi porta progressi.
La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla  notte oscura.
E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Chi supera la crisi  supera sé stesso
 senza essere ’superato’.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà,
violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni.
La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza.

L’ inconveniente delle   persone e delle nazioni
è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita.
Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine,
una lenta agonia.
Senza crisi non c’è merito.
E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno,
perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze.
Parlare di crisi significa incrementarla,
e tacere nella crisi è esaltare il  conformismo.
Invece, lavoriamo duro.
Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa,
che  è la tragedia di non voler lottare
 per superarla.”

Albert Einstein

mercoledì 12 settembre 2012

lamiavw: 6a/7a giornata

Lo smontaggio procede. Può sembrare banale ma vi assicuro che a smontare una VW del 1966 si rischia di fare dei bei danni se non si sa bene cosa si sta facendo..

Ore di lavoro: 10
Spese: 0 Euro
Pazienza: a volontà

ilmariettoelavw

Lista ricambi:


  1. guarn parafanghi post #2
  2. guarn ovali vetro fanali post #2
  3. guarn circ leve paraurti post #2
  4. guarn lame lame paraurti post #2
  5. guarn leva apertira portiere #2
  6. lamieretta post sx dove si attaccano staffe paraurti #1

Alcune foto dell'operazione:







mercoledì 5 settembre 2012

Foto artistica

Volkswagen Bus
Turchia, Martedì 7 agosto 2012


martedì 4 settembre 2012

L'utopia della pensione..


E pensare che in Italia siamo pieni di ladri delinquenti che ciucciano pensioni d’oro e non han mai lavorato in vita loro. Ogni riferimento alla politica è puramente casuale.

Leggete se volete stare male.

lamiavw: 5a giornata

E' iniziato lo smontaggio e la catalogazione dei pezzi.
Le fotografie serviranno in fase di rimontaggio: anche se anche la VW è un'auto di costruzione semplice e modulare, il dubbio è sempre in agguato.

Contestualmente è utile collezionare la lista dei ricambi da acquistare. Ad oggi:


  1. guarn lame paraurti ant. +2 guarn circolari
  2. guarn cavi fari ant
  3. guarn parafanghi ant
  4. guarn giro carrozzeria
  5. ammortizzatori (4)


Alcune foto. Notare all'anteriore destra, la gomma antineve per maggiolino che usavo l'inverno per andare a sciare:





lunedì 30 luglio 2012

il Re dei boschi


Il Boletus Edulis, più comunemente noto come Porcino, o più popolarmente come Brisa, è da considerarsi oltre ogni ragionevole dubbio il RE dei boschi.

Nella foto un magnifico esemplare da me personalmente fotografato.

ilmariettofungaiolo



sabato 28 luglio 2012

I primi frutti..

della mia nuova avventura giardinieristica. La natura ha voluto premiare il mio impegno.
Povera rosellina ha sofferto molto ma sembra finalmente essersi ripresa.

ilmariettogiardiniere


Moto Guzzi V35

La V35 del 1978 e il leggendario bicilindrico a V di 90 gradi.
Notare il doppio freno a disco all'anteriore, lo starter elettronico (in primo piano il motorino di avviamento), il doppio scarico cromato. Non visibile la trasmissione a cardano.












regolatore di pressione

Impianto irriguo finito: ho recuperato un regolatore di pressione che rende l'impianto preciso e affidabile.

ilmariettogiardiniere.


sabato 16 giugno 2012

Essicaciones!

Vi aspetto per assaggiare la mia purificante tisana e il rinfrescante sciroppo alla menta.

ilmariettoagricoltore



Impianto irriguo

Il mio impianto irriguo automatizzato è in esercizio giusto in tempo per le ferie. Realizzato con materiale di recupero per quanto possibile ma, spero, robusto ed affidabile.

Materiali impiegati:

tubo per annaffiare
2 attacchi rapidi per tubi da annaffiare
tappo di sughero
taniche in plastica rigide
qualche metro di corda
due moschettoni
valvole a goccia/flessibile/attacchi per tubo (eurobrico..)
elettrovalvola lavatrice
timer programmabile
riduttore di pressione (..)

Prossimo miglioramento: regolatore di pressione per salvare l'elettrovalvola e calibrare la portata dell'acqua.

ilmariettogiardiniere










mercoledì 23 maggio 2012

martedì 15 maggio 2012

Una volta eravamo noi gli immigrati

Se i nostri figli non hanno un futuro o addirittura, non hanno acqua e cibo dove risiedono, è un loro diritto cercare in ogni parte della terra, la possibilità di una esistenza migliore.


La colpa non è dell'immigrato ma della politica e di chi vota, o peggio, non vota.


Meditate.



giovedì 3 maggio 2012

Omaggio


Omaggio ai miei lettori (maschi!).

ilmarietto


lunedì 30 aprile 2012

Beach Wheels 2012

Cartolina dalla spiaggia di Caorle
dove anche quest'anno si è tenuto il
Beach Wheels 
bellissima manifestazione dedicata alle Dune Buggies.

Dedicato agli animi nostalgici a chi rimpiange gli anni in cui gli insetti delle dune scorazzavano nel loro ambiente naturale: le spiagge della California.


il gruppo ludico 2012

mercoledì 25 aprile 2012

Vago a tor le cicche..

..togo la tua che fago prima..

23 Aprile 2012 ore 17.00
Circuito di Chignolo PO (PV)
ilmariettoelaFeràri

Per un italiano appassionato di motori guidare una Ferrari è un sogno. Come lei non c'è nessun'altra. Anche se le persone normali come me non sono in grado di domare una tale belva e non possono apprezzare appieno le qualità e le sensazioni uniche di un'auto da corsa come questa, è comunque emozionante affondare il piede nell'acceleratore e sentirsi schiacciare contro il sedile immersi in un ruggito di sottofondo che si trasforma in un urlo mano a mano che si sale di giri..
Sul rettifilo (come si diceva una volta) si può dare gas a tavoletta e non preoccuparsi più di tanto, che l'elettronica ti tiene dritto.. e a 9000 giri cambia da sola!
Musica per le orecchie, un'orchestra sotto il cofano che suona una sinfonia entusiasmante.
Eh già, quando le auto non faranno più brum brum non sarà più la stessa cosa.

Che altro aggiungere?
W la Feràri!


Ferrari 458 Italia
motore 8 cilindri a V di 4.500 cc
570 cavallini rampanti di potenza
[570 CV/l a 9000 giri/min - 540 Nm a 6000 giri/min - 127 CV/l]
cambio Formula 1 a 7 marce e doppia frizione

Supera i 325 Km/h e accelera da 0 a 100 Km/h in 3.4 sec!!

Un vero bolide, una vera Feràri..


Ma qualche video è meglio di mille parole:

Durante la trasmissione televisiva Top Gear mentre prova la supercar italiana, Jeremy Clarkson si è così espresso: Non mi importa delle follie sul cruscotto, non mi importerebbe neanche se questa cosa mi mangiasse una gamba. La 458 è una delle migliori auto mai costruite. È davvero, totalmente, incredibilmente, sbalorditivamente, fantastica!.


giovedì 29 marzo 2012

in esplorazione..

dei dintorni..
oggi avevo mezza giornata libera ed ho esplorato i dintorni di Vicenza con la bicicletta. Beh i bei posti sono ovunque.. a due passi (pedalate) dalla città. Chi l'avrebbe mai detto?

ilmariettoesploratore





































E guardate un po' cosa mi salta fuori?

mercoledì 29 febbraio 2012

i miei sci nuovi

7 summit della Dynafit. Provati oggi. Uno spettacolo!
Questo è l'anno del rinnovo attrezzatura ci sono in giro degli sconti paurosi a causa della crisi. Scarponi 280 Euro, sci 242 Euro, Pelli 128. Attacchi riutilizzati. Totale: 650 Euro, non male avendo comprato attrezzatura di ottimo livello, solitamente si arriva al migliaio.

ilmariettomanibucate.

mercoledì 22 febbraio 2012

altro che Arbre Magique!










Deodorante naturale.

il Milan e Berlusconi

Silvio Berlusconi si vede così che non ha inventato niente: la sua storia tra l’altro.. il suo rapporto con il Milan è molto particolare: come si sa, ovviamente lui compra il Milan, lui è un tiepido simpatizzante interista, anche lui non è molto interessato al calcio, tenta di comprare prima l’Inter di Fraizzoli, non ci riesce e compra il Milan di Farina, una squadra che è al fallimento, fondamentalmente: la compra in Tribunale per pochissimo.Vince con il Milan, poi scende in politica: vince anche lì le elezioni del 94 e, dopo aver utilizzato il Milan come struttura, quindi Capello, l’allenatore, i managers.. le conferenze stampa di Milanello diventano delle tribune politiche in cui calciatori, allenatori e personale tecnico fanno la propaganda alla neonata Forza Italia. Quando nasce il tema del conflitto di interessi, cioè nasce immediatamente ma poi rimane lì, si incomincia a porre il problema di quest’uomo che è allo stesso tempo il Presidente del Consiglio, il capo del primo partito italiano, uno dei principali imprenditori del mondo nel settore televisivo e è, tra l’altro, il proprietario del Milan. Nel 2004 l’allora ministro Franco Frattini decide che si risolve il problema del conflitto di interessi. Berlusconi con la Legge Frattini viene costretto a dimettersi dalla presidenza del Milan, al suo posto nomina un Vicepresidente esecutivo che si chiama Adriano Galliani e rimane, come disse al tempo Michele Serra, il mero proprietario. Fa lo stesso con la Fininvest, ovviamente, e fa lo stesso con Mediaset. Che cosa succede adesso? Quando cade l’ultimo governo Berlusconi e si insedia Mario Monti a Palazzo Chigi Berlusconi non ha più il problema del conflitto di interessi, quindi la prima cosa che si incomincia a vociferare nel suo ambiente familiare è che lui torni a essere il Presidente del Milan. Lo comincia a dire Barbara, sua figlia, con l’intervista a La Gazzetta. Barbara è l’unica dei cinque figli di Berlusconi che mostra un interesse reale per il Milan e Berlusconi dice davanti alle telecamere, dopo il trionfo in Milan - Arsenal di Champions League per quattro a zero.. comincia a dire che a una figlia non si può dire di no e che lui probabilmente tornerà Presidente del Milan, non si ricandiderà - dice lui- alla presidenza del Consiglio nel 2013, ma potrebbe tornare a fare il Presidente del Milan. Quindi Berlusconi fa un percorso di questo tipo: è imprenditore, compra il Milan, dal Milan passa alla politica e adesso dalla politica torna al Milan. È un triangolo che molti interpretano a loro modo. Un’interpretazione del ritorno di Berlusconi alla presidenza del Milan potrebbe essere questa: Berlusconi in questo momento è tagliato fuori dalla politica, non è più sui giornali e per lui è un dramma, abituato quotidianamente a avere su ogni testata cinque /sei pagine, a dettare l’agenda persino all’opposizione, in questo momento è quasi sparito. Uno che vive di esposizione mediatica come Berlusconi in questo vede un pericolo e allora un’interpretazione del suo ritorno al Milan potrebbe essere che da Presidente lui recupera quella ribalta mediatica che in questo momento la politica gli ha negato, anche perché lui dice “ nel 2013 non mi candiderò”, ma non sarebbe la prima volta che dice una cosa un po’ diversa dalla realtà.
Zamparini è il Presidente del Palermo, è un imprenditore friulano che ha comprato già il Venezia prima di comprare il Palermo, va in Sicilia perché vuole costruire un grande centro commerciale e compra il Palermo, che è una società in quel momento in grande decadenza, in serie C, ha successo, riporta il Palermo in serie A, intorno a lui si crea un grande prestigio e questo prestigio lo convince a creare nel 2011, pochi mesi fa, il Movimento per la Gente. Movimento per la Gente è un movimento di tipo populista che ha come principale obiettivo una sorta di riscossa, di liberazione dalla tirannia di Equitalia. Zamparini ha detto di non voler entrare in politica direttamente, ma di voler fare un movimento che comunque politico di fatto è, quindi qui abbiamo un altro esempio del triangolo che facevamo prima con Berlusconi. L’imprenditore compra la squadra di calcio e va in politica dopo essere passato per una serie di pressioni politiche, di sostegni politici, perché il Palermo è una squadra che ha da sempre una caratterizzazione di tipo politico: uno degli ultimi Presidenti del Palermo all’inizio degli anni 2000 è stato l’ex sindacalista, l’ex Segretario Generale della C.I.S.L. Sergio D’Antoni, poi a sua volta passato dal sindacalismo alla politica con la creazione di un partito centrista post/democristiano. Il Palermo ad oggi ha come Vicepresidente uno dei fratelli Micciché, fratello del politico Micciché: è il terzo fratello, Guglielmo, fratello di Gianfranco che è il politico e di Gaetano, che è uno dei principali banchieri italiani per il gruppo Intesa San Paolo.
L’altra caratteristica storica del Palermo è di essere stato una società che ha avuto problemi costanti con le infiltrazioni di Cosa Nostra. Il Palermo è stato addirittura controllato, in certi momenti, da Cosa Nostra, gestito da managers che erano vicini a Costa Nostra. Con la prospettiva zampariniana della costruzione di un nuovo centro commerciale nella zona di Partanna Mondello, nella zona vicina al vecchio Zen e di un nuovo stadio Costa Nostra è tornata alla carica e cosa è successo, quindi? Che Zamparini si è trovato, in poche parole, i mafiosi in casa: un direttore sportivo del Palermo ha rivissuto una delle scene del Padrino numero uno, perché ha ricevuto a casa una testa di capretto mozzata. Lì lui ha avuto una reazione di chiusura totale, è riuscito a creare un blocco - e questo gli fa onore, evidentemente- e a respingere queste pressioni mafiose grazie anche all’amicizia personale che lo lega a Piero Grasso, che è il Superprocuratore della Direzione Nazionale Antimafia, grande tifoso del Palermo. Grasso è in qualche modo sceso in campo per aiutare il suo amico Zamparini e proteggere la sua squadra amata dalle pressioni mafiose e questo è un episodio che chiarisce come interagisce la politica con il calcio, perché Cosa Nostra tenta di mettere le mani su tante società in Sicilia, però sul Palermo no, non si può. Sul Palermo non si può, perché c’è l’interessamento positivo della Direzione Nazionale Antimafia: forse sarebbe auspicabile che quest’interessamento ci fosse anche per altre società.

Tratto da: http://www.beppegrillo.it/2012/02/passaparola_men/index.html

sabato 18 febbraio 2012

Brian May Ft. Kerry Ellis & Irene Fornaciari @Sanremo 16/02/2012

Quando ho sentito alla radio che Brian May si era esibito a Sanremo, non ho potuto fare a meno di andare su YouTube.
Mi ha colpito l'umiltà di quest'uomo, quotato tra i migliori chitarristi Rock di tutti i tempi e autore di molte canzoni celebri dei Queen.

Ma lo sapevate che, laureato in Fisica con lode, all'età di sessant'anni ha conseguito il dottorato in Astrofisica che aveva sospeso da giovane per intraprendere la carriera di musicista?

Fa pensare. In un'epoca di vallette, prostitute, ignoranti, corrotti e paraculi che occupano i posti di maggior prestigio.

Un'altra curiosità è legata alla "Red Special", la chitarra che suona abitualmente: le chitarre più belle erano economicamente al di fuori della portata della sua famiglia e Brian assieme al padre ingegnere ne costruì una in casa con componenti di fortuna.
Il chitarrista fu completamente soddisfatto del suono della sua chitarra quando adottò come plettro il lato zigrinato di una monetina da 6 pence.
Ancora oggi May usa solo la sua Red Special. In rarissime occasioni ha usato altre chitarre.


legge anticorruzione

I “tecnici” di Monti possono toccare le tasse e le pensioni, ma rischiano di cadere sul campo se a finire sotto attacco sono i reati della Casta. Tutto questo mentre la Corte dei Conti denuncia che la corruzione costa allo Stato 60 miliardi di euro all’anno (10 volte tanto quanto costava all'epoca di Mani Pulite), e soltanto 75 milioni vengono recuperati in Tribunale.

“Dopo Mani pulite le leggi sono cambiate in peggio”, denuncia il coordinatore nazionale Pierpaolo Romani. “Penso alle riforme dell’abuso di ufficio, con la maggioranza di centrosinistra, e del falso in bilancio, con quella di centrodestra”. Quanto al disegno di legge attuale, “prevede norme discutibili, come quella che affida al governo la stesura delle regole sull’incandidabilità, senza distinzione tra controllati e controllori”. Ma al di là dei codici, “i partiti hanno grandi responsabilità. E’ stato il presidente della commissione antimafia Beppe Pisanu a dire che 45 candidati alle ultime amministrative erano ‘indegni’. Non mi risulta che qualcuno di loro si sia tirato indietro”.

Vent’anni dopo Mani pulite, l’Italia non ha ancora una legge efficace contro la corruzione. E continuerà a non averla per un bel po’. Perché se passasse il testo del Popolo dei Ladri, resterebbe “acqua fresca”. Se, come più probabile, la Camera dovesse introdurre alcune delle modifiche richieste, il testo dovrebbe tornare nuovamente al Senato. L’anno prossimo la legislatura finirà e sarà la “volontà politica” di portarlo a termine a stabilirne la sorte.. indovinate come andrà a finire?

La politica, di destra e di sinistra, salverà i ladri.


giovedì 9 febbraio 2012

l'ultima follia del Rocker

Keith Richards (Rolling Stones), la perfetta personificazione del Rock 'n' Roll: vita frenetica caratterizzata da eccessi con droghe, alcol, donne, sigarette, tour continui.

“E’ vero, sniffai le ceneri di mio padre”. Uno dei passi cruciali del libro di Keith Richards, storico chitarrista dei Rolling Stone, in uscita a novembre: Life.

Un’autobiografia, uno spaccato degli anni ’70 quando, in compagnia di John Lennon, il musicista viaggiava in Inghilterra assolutamente “strafatto”.

Al punto da non ricordare, ovviamente, un solo particolare di quei tre giorni inglesi: “Cosa abbiamo fatto esattamente in giro per l’Inghilterra non siamo mai riusciti a ricordarcelo io e John, ma di sicuro c’era un’autista. Nessuno dei due era in condizioni di guidare”. È quanto afferma anche in un’intervista concessa al News of the world, durante la quale ha anticipato i passi salienti della biografica di prossima uscita. “Sicuramente facemmo uso di sostanze allucinogene, l’unica cosa che posso ricordare è che prendemmo la mia Bentley blu, poiché la Rolls Royce di Lennon sembrava al momento una scelta troppo in vista”, ha affermato il rocker.

Tantissima la droga che i due comperavano portando sempre con loro una pistola, per fronteggiare rapine o spacciatori in vena di violenza. Fornisce, a tal proposito, ‘lezioni di sicurezza’, spiegando: “Nel caso, puoi sparare un colpo in mezzo alla fronte, non fa male. Il sangue schizza dappertutto, ti infili l'arma nelle mutande e te ne vai. E' un sistema eccellente per risolvere i problemi”.

Il rapporto con la cocaina è durato fino a quattro anni fa, quando un coagulo di sangue formatosi nel cervello ha spaventato a tal punto Keith da portarlo a chiudere per sempre con la sostanza.

“Ho sniffato le ceneri di mio padre, è tutto vero quello che si è letto in giro su questa storia”, afferma sincero. E descrive nei dettagli anche la circostanza che lo aveva spinto a tale gesto: “Ho aperto l'urna e un po' del contenuto è finito sul tavolo: dovevo profanarle raccogliendole con la scopa e buttandole nel cestino della spazzatura? Così me le son sniffate e penso che mio padre mi stia ancora benedicendo. Il resto l'ho sparso ai piedi di una quercia”.

venerdì 3 febbraio 2012

i miei scarponi nuovi

Il meglio del meglio. Made in Italy.
E' la prima volta in vita mia che mi compero un paio di scarponi nuovi. Alla mia veneranda età ormai posso permettermi il lusso, è una vita che risparmio. Basta soffrire.
Fantastici, li ho già provati due volte per una volta non mi sono riempito di vesciche e non mi sono congelato i piedi.
Comodi e leggeri in salita, eccellenti anche in discesa.

Tra l'altro li ho pagati poco perchè li ho presi su Internet da un negozio dove erano rimasti invenduti a causa della crisi di neve (e forse economica?).
Ve lo consiglio, il titolare è stato veramente disponibile e cordiale, pure troppo http://www.vertiginisport.com/.

ilmarietto