gliè tutto sbagliato, tutto da rifareee.. Se vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, uno di questi ci avrai azzeccato.
giovedì 24 febbraio 2011
venerdì 18 febbraio 2011
lunedì 14 febbraio 2011
lamiavw: 3a giornata
sabato 12 febbraio 2011
lamiavw: 2a giornata di lavori
Continua l'opera di grattuggiamento. Qui potete vedere il lato sx della struttura che costituisce la sospensione ant. del Maggiolino VW. La famosa sospensione a barra di torsione. Quelle lame che spuntano fuori sono le barre di torsione che torcendosi appunto determinano il molleggio della ruota, che e' attaccata ad esse tramite i braccetti della puntata precedente.
Solita grattata e solita mano di Ferox.
Manodopera: 3 ore.
Solita grattata e solita mano di Ferox.
Manodopera: 3 ore.
venerdì 11 febbraio 2011
lamiavw: Il restauro e' iniziato
Oggi ho ufficialmente iniziato i lavori di restauro della mia VW del 1967.
Primo lavoro smontaggio dell'avantreno. Al momento sono riuscito solo a smontare i braccetti della sospensione. Mi sono bloccato sullo smontaggio delle testine dello sterzo per le quali necessito di apposito attrezzo.
Ecco i braccetti smontati e ripuliti per bene. Infine una bella mano di Ferox per conservarli fino alla verniciatura.
Manodopera: 2 ore.
Materiale: spazzole 5 euro, acquaragia 1.5 euro, Ferox 10 euro.
Primo lavoro smontaggio dell'avantreno. Al momento sono riuscito solo a smontare i braccetti della sospensione. Mi sono bloccato sullo smontaggio delle testine dello sterzo per le quali necessito di apposito attrezzo.
Ecco i braccetti smontati e ripuliti per bene. Infine una bella mano di Ferox per conservarli fino alla verniciatura.
Manodopera: 2 ore.
Materiale: spazzole 5 euro, acquaragia 1.5 euro, Ferox 10 euro.
giovedì 10 febbraio 2011
mercoledì 9 febbraio 2011
B.Spencer & T.Hill - David di Donatello 2010
Meritato premio alla carriera a due grandi del cinema italiano. Due Signori con la S maiuscola inventori di un genere che non esiste piu', di una comicita' travolgente, mai volgare, adatta ad un pubblico di tutte le eta'.
Come dargli torto?
Cosa ci è rimasto? E' importante rispondere a questa domanda per capire dove ci troviamo, come ripartire. Per sapere di quali armi dispone ancora il cittadino in questa pseudo democrazia. Andiamo per esclusione. Non abbiamo più il voto, non possiamo esprimere la preferenza per l'elezione di un parlamentare. Il Parlamento è quindi andato. Se Camera e Senato sono sottratte alla volontà popolare lo è anche la presidenza della Repubblica, eletta dalle Camere riunite, nominate dai capi dei singoli partiti. Quindi ci siamo giocati anche Napolitano insieme ai presidenti di Camera e Senato.
I referendum, quando vengono accettati dalla Corte di Cassazione, sono collocati in date balneari per far saltare il quorum, come è avvenuto per il referendum sulla legge elettorale. Nel caso miracoloso in cui si ottengano le firme, si raggiunga il quorum e prevalga la volontà popolare i partiti se ne fregano. Esempi non ne mancano come i referendum, vittoriosi, per l'abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti e del nucleare in Italia totalmente ignorati. I partiti incassano un miliardo di euro e sono in cantiere cinque centrali.
Se si raccolgono le firme per una legge di iniziativa popolare vengono seppellite nelle cantine del Senato. 350.000 firme certificate per la legge "Parlamento Pulito" attendono dal dicembre del 2007 senza speranza di essere prese in esame. Di quali strumenti dispone il cittadino senza il voto, la rappresentanza parlamentare e istituzionale, il referendum e le leggi popolari? E' un separato in casa della democrazia. Una casa di cui non ha più le chiavi. La reazione è la frammentazione in mille piazze con sette manifestazioni alla settimana, mille proposte in cui, almeno, si ha l'illusione di contare qualcosa, oppure l'indifferenza di quel 40% di italiani che non votano più nulla, non credono più in nulla. In entrambi i casi, protesta o oblio, il potere di pochi rimane inalterato.
La prima riforma è restituire ai cittadini il controllo del Paese che gli è stato sottratto. Ci troviamo a combattere con i bastoni chi dispone di un bazooka, e i padroni di casa siamo noi. Le chiavi ci devono essere restituite. Il primo passo è la discussione in Senato della proposta "Parlamento Pulito" per dare all'elettore il diritto di scegliersi il candidato e di mandare a lavorare i professionisti della politica che hanno superato i due mandati. Il secondo è disporre di referendum propositivi e senza quorum. Chi non va a votare conta zero. Il terzo è l'elezione diretta del presidente della Repubblica che deve rispondere al Paese e non ai partiti. Il quarto è l'eliminazione dei finanziamenti pubblici ai partiti. Il quinto è la copertura finanziaria per ogni spesa dello Stato. Un passo alla volta. Sul primo vorrei che Schifani stabilisca al più presto una data per la discussione in Senato di "Parlamento Pulito" come ha promesso più di un anno fa. 350.000 cittadini non possono essere ignorati (e presi per il culo) più a lungo. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
I referendum, quando vengono accettati dalla Corte di Cassazione, sono collocati in date balneari per far saltare il quorum, come è avvenuto per il referendum sulla legge elettorale. Nel caso miracoloso in cui si ottengano le firme, si raggiunga il quorum e prevalga la volontà popolare i partiti se ne fregano. Esempi non ne mancano come i referendum, vittoriosi, per l'abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti e del nucleare in Italia totalmente ignorati. I partiti incassano un miliardo di euro e sono in cantiere cinque centrali.
Se si raccolgono le firme per una legge di iniziativa popolare vengono seppellite nelle cantine del Senato. 350.000 firme certificate per la legge "Parlamento Pulito" attendono dal dicembre del 2007 senza speranza di essere prese in esame. Di quali strumenti dispone il cittadino senza il voto, la rappresentanza parlamentare e istituzionale, il referendum e le leggi popolari? E' un separato in casa della democrazia. Una casa di cui non ha più le chiavi. La reazione è la frammentazione in mille piazze con sette manifestazioni alla settimana, mille proposte in cui, almeno, si ha l'illusione di contare qualcosa, oppure l'indifferenza di quel 40% di italiani che non votano più nulla, non credono più in nulla. In entrambi i casi, protesta o oblio, il potere di pochi rimane inalterato.
La prima riforma è restituire ai cittadini il controllo del Paese che gli è stato sottratto. Ci troviamo a combattere con i bastoni chi dispone di un bazooka, e i padroni di casa siamo noi. Le chiavi ci devono essere restituite. Il primo passo è la discussione in Senato della proposta "Parlamento Pulito" per dare all'elettore il diritto di scegliersi il candidato e di mandare a lavorare i professionisti della politica che hanno superato i due mandati. Il secondo è disporre di referendum propositivi e senza quorum. Chi non va a votare conta zero. Il terzo è l'elezione diretta del presidente della Repubblica che deve rispondere al Paese e non ai partiti. Il quarto è l'eliminazione dei finanziamenti pubblici ai partiti. Il quinto è la copertura finanziaria per ogni spesa dello Stato. Un passo alla volta. Sul primo vorrei che Schifani stabilisca al più presto una data per la discussione in Senato di "Parlamento Pulito" come ha promesso più di un anno fa. 350.000 cittadini non possono essere ignorati (e presi per il culo) più a lungo. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
lunedì 7 febbraio 2011
Casa mia, casa mia..
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