mercoledì 22 febbraio 2012

il Milan e Berlusconi

Silvio Berlusconi si vede così che non ha inventato niente: la sua storia tra l’altro.. il suo rapporto con il Milan è molto particolare: come si sa, ovviamente lui compra il Milan, lui è un tiepido simpatizzante interista, anche lui non è molto interessato al calcio, tenta di comprare prima l’Inter di Fraizzoli, non ci riesce e compra il Milan di Farina, una squadra che è al fallimento, fondamentalmente: la compra in Tribunale per pochissimo.Vince con il Milan, poi scende in politica: vince anche lì le elezioni del 94 e, dopo aver utilizzato il Milan come struttura, quindi Capello, l’allenatore, i managers.. le conferenze stampa di Milanello diventano delle tribune politiche in cui calciatori, allenatori e personale tecnico fanno la propaganda alla neonata Forza Italia. Quando nasce il tema del conflitto di interessi, cioè nasce immediatamente ma poi rimane lì, si incomincia a porre il problema di quest’uomo che è allo stesso tempo il Presidente del Consiglio, il capo del primo partito italiano, uno dei principali imprenditori del mondo nel settore televisivo e è, tra l’altro, il proprietario del Milan. Nel 2004 l’allora ministro Franco Frattini decide che si risolve il problema del conflitto di interessi. Berlusconi con la Legge Frattini viene costretto a dimettersi dalla presidenza del Milan, al suo posto nomina un Vicepresidente esecutivo che si chiama Adriano Galliani e rimane, come disse al tempo Michele Serra, il mero proprietario. Fa lo stesso con la Fininvest, ovviamente, e fa lo stesso con Mediaset. Che cosa succede adesso? Quando cade l’ultimo governo Berlusconi e si insedia Mario Monti a Palazzo Chigi Berlusconi non ha più il problema del conflitto di interessi, quindi la prima cosa che si incomincia a vociferare nel suo ambiente familiare è che lui torni a essere il Presidente del Milan. Lo comincia a dire Barbara, sua figlia, con l’intervista a La Gazzetta. Barbara è l’unica dei cinque figli di Berlusconi che mostra un interesse reale per il Milan e Berlusconi dice davanti alle telecamere, dopo il trionfo in Milan - Arsenal di Champions League per quattro a zero.. comincia a dire che a una figlia non si può dire di no e che lui probabilmente tornerà Presidente del Milan, non si ricandiderà - dice lui- alla presidenza del Consiglio nel 2013, ma potrebbe tornare a fare il Presidente del Milan. Quindi Berlusconi fa un percorso di questo tipo: è imprenditore, compra il Milan, dal Milan passa alla politica e adesso dalla politica torna al Milan. È un triangolo che molti interpretano a loro modo. Un’interpretazione del ritorno di Berlusconi alla presidenza del Milan potrebbe essere questa: Berlusconi in questo momento è tagliato fuori dalla politica, non è più sui giornali e per lui è un dramma, abituato quotidianamente a avere su ogni testata cinque /sei pagine, a dettare l’agenda persino all’opposizione, in questo momento è quasi sparito. Uno che vive di esposizione mediatica come Berlusconi in questo vede un pericolo e allora un’interpretazione del suo ritorno al Milan potrebbe essere che da Presidente lui recupera quella ribalta mediatica che in questo momento la politica gli ha negato, anche perché lui dice “ nel 2013 non mi candiderò”, ma non sarebbe la prima volta che dice una cosa un po’ diversa dalla realtà.
Zamparini è il Presidente del Palermo, è un imprenditore friulano che ha comprato già il Venezia prima di comprare il Palermo, va in Sicilia perché vuole costruire un grande centro commerciale e compra il Palermo, che è una società in quel momento in grande decadenza, in serie C, ha successo, riporta il Palermo in serie A, intorno a lui si crea un grande prestigio e questo prestigio lo convince a creare nel 2011, pochi mesi fa, il Movimento per la Gente. Movimento per la Gente è un movimento di tipo populista che ha come principale obiettivo una sorta di riscossa, di liberazione dalla tirannia di Equitalia. Zamparini ha detto di non voler entrare in politica direttamente, ma di voler fare un movimento che comunque politico di fatto è, quindi qui abbiamo un altro esempio del triangolo che facevamo prima con Berlusconi. L’imprenditore compra la squadra di calcio e va in politica dopo essere passato per una serie di pressioni politiche, di sostegni politici, perché il Palermo è una squadra che ha da sempre una caratterizzazione di tipo politico: uno degli ultimi Presidenti del Palermo all’inizio degli anni 2000 è stato l’ex sindacalista, l’ex Segretario Generale della C.I.S.L. Sergio D’Antoni, poi a sua volta passato dal sindacalismo alla politica con la creazione di un partito centrista post/democristiano. Il Palermo ad oggi ha come Vicepresidente uno dei fratelli Micciché, fratello del politico Micciché: è il terzo fratello, Guglielmo, fratello di Gianfranco che è il politico e di Gaetano, che è uno dei principali banchieri italiani per il gruppo Intesa San Paolo.
L’altra caratteristica storica del Palermo è di essere stato una società che ha avuto problemi costanti con le infiltrazioni di Cosa Nostra. Il Palermo è stato addirittura controllato, in certi momenti, da Cosa Nostra, gestito da managers che erano vicini a Costa Nostra. Con la prospettiva zampariniana della costruzione di un nuovo centro commerciale nella zona di Partanna Mondello, nella zona vicina al vecchio Zen e di un nuovo stadio Costa Nostra è tornata alla carica e cosa è successo, quindi? Che Zamparini si è trovato, in poche parole, i mafiosi in casa: un direttore sportivo del Palermo ha rivissuto una delle scene del Padrino numero uno, perché ha ricevuto a casa una testa di capretto mozzata. Lì lui ha avuto una reazione di chiusura totale, è riuscito a creare un blocco - e questo gli fa onore, evidentemente- e a respingere queste pressioni mafiose grazie anche all’amicizia personale che lo lega a Piero Grasso, che è il Superprocuratore della Direzione Nazionale Antimafia, grande tifoso del Palermo. Grasso è in qualche modo sceso in campo per aiutare il suo amico Zamparini e proteggere la sua squadra amata dalle pressioni mafiose e questo è un episodio che chiarisce come interagisce la politica con il calcio, perché Cosa Nostra tenta di mettere le mani su tante società in Sicilia, però sul Palermo no, non si può. Sul Palermo non si può, perché c’è l’interessamento positivo della Direzione Nazionale Antimafia: forse sarebbe auspicabile che quest’interessamento ci fosse anche per altre società.

Tratto da: http://www.beppegrillo.it/2012/02/passaparola_men/index.html

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