mercoledì 11 luglio 2007

impianto a gas: secondo round

Controllate le tubazioni dell'impianto tramite la magica bomboletta rileva fughe di gas, ho finalmente effettuato la prima prova su strada del nuovo motore, gasato piu' che mai. Ebbene, sembra proprio che Nino il pulmino non gradisca piu' il gas. Fa il difficile. Adesso il principino vuole solo benzina che gli piace di piu' perche' e' pu' fresca e inebriante. Come dargli torto?
Ho controllato tutto: i cavi sono collegati correttamente, tutte le elettrovalvole funzionano, non ci sono cortocircuiti, il commutatore sembra funzionare, ma lo stronzo non apre le elettrovalvole del gas quando commuto da benzina a gas. O meglio: eccita le elettrovalvole per qualche secondo, dopodiche' le chiude.
L'impianto e' molto semplice: ci sono quattro elettroivalvole, una per la benzina, e tre per il gas. sono tre perche' una e' sul serbatoio (di sicurezza), una sul polmone (evita che il polmone si svuoti e questo favorisce le partenze..), una apre il gas che puo' fluire cosi' al polmone. Le tre elettrovalvole del gas sono collegate in parallelo che significa che si aprono e si chiudono assieme. E questo mi ha lasciato un po' sorpreso perche' almeno quella di sicurezza del polmone pensavo fosse indipendente. Ma forse semplicemente se in qualche punto dell'impianto viene a mancare la corrente essa si chiude.
Il commutatore apparentemente e' un semplice deviatore a tre posizioni che consente di selezionare (1) BENZINA: viene aperta l'elettrovalvola della benzina e chiuse quelle del gas, (2) TUTTO CHIUSO: tutte le elettrovalvole vengono chiuse, serve per il passaggio da un combustibile all'altro che richiede un transitorio affinche' tutto il combustile rimasto nelle tubazioni o nel carburatore venga bruciato in modo che i due non vengano miscelati assieme, (3) GAS: vengono aperte le elettrovalvole del gas e chiusa quella della benzina.
Quindi direte voi, che siete scaltri come le faine: basta un semplice deviatore. Invece c'e' una scatolozza che ho scorperto contiene addirittura un microprocessore. Non chiedetemi perche' serva un microprocessore per fare una cosa cosi' semplice, penso che il motivo sia dal ricercarsi nel fatto che lo stesso commutatore venga usato su diversi tipi di impianti, magari piu' complessi, d0ve e' richiesto controllare anche degli ingressi collegati a sensori. Inoltre la scatolozza visualizza tramite quattro led lo stato di carica del serbatoio, che quindi richiede un minimo di elettronica.
Dal commutatore escono: un cavo giallo che va all'elettrovalvola della benzina, un cavo azzurro che va sulle tre elettrovalvole, un cavo bianco che va al sensore/indicatore di carica, un cavo nero che va a massa e porta la massa alle elettrovalvole. Il commutatore e' poi collegato al positivo tramite un cavo rosso e un fusibile. Punto. Non ci sono altri cavi che vanno a sensori vari ecc.. Serviva un microprocessore??! Il punto e' che sembra che tutto sia collegato corretto e funzionante , quindi il sospetto e' che il commutatore si sia bruciato. Magari i cavi che si sono bruciati hanno causato il cortocircuito tra il cavo azzurro e la massa e quindi il cortocircuito dell'uscita azzurra, per questo non funziona? Chissa'. Il prossimo passo e' sostituire il sofisticatissimo marchingegno con un caro vecchio deviatore. Stasera torno alla carica.
W le cose semplice che funzionano e non si rompono.

ilmariettonongasato

in allegato lo schema dell'impianto.

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