Il segnale prelevato dalla bobina e' ovviamente un segnale a frequenza, la frequenza di accensione (corrispondente al numero di giri del motore..) prelevata dal polo della bobina connesso alle puntine, oppure nel caso di accensione elettronica, al cavo di comando della centralina di accensione. Ho infatti verificato che collegando l'ingresso del commutatore a massa oppure a 12V il commutatore scatta per un istante e poi richiude. E' logico che sia cosi', se fosse collegato all'alimentazione della bobina, appena si da tensione al quadro la valvola aprirebbe e se il motore si spegnesse accidentalmente l'elettrovalvola rimarrebbe alimentata (il quadro rimane acceso). Cosi' invece solo se il motore e' in moto si riesce a prelevare un segnale periodico e la valvola rimane aperta.
Quindi l'impianto funziona cosi':
Accendo il quadro, il commutatore viene alimentato. Commuto sulla posizione gas, le elettrovalvole si aprono per un istante, la cui durata e' programmabile tramite un trimmer sul commutatore. Questo serve per dare il "cicchetto" di accensione. Non appena il motore si accende il commutatore rileva il fatto e apre nuovamente le elettrovalvole in modo da fornire il gas al motore. Non appena il motore si spegne le elettrovalvole vengono chiuse dal commutatore.
Ecco il perche' di un dispositivo elettronico al posto di un semplice commutatore. Anche se non servirebbe proprio un microprocessore.. Esagerati!
Finalmente ho capito. E' bello capire. Il brutto e' riuscire a far funzionare una cosa ma senza aver capito a fondo il problema, si rimane sempre con il dubbio che qualcosa non sia a punto.
In allegato lo schema elettrico aggiornato.
ilmariettogasato
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2 commenti:
prova
"impianto a gas: la soluzione finale" : soluzione tipica tedesca :P
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